Yoga è Salute: estate 5

Scegli un posto all’interno della tua casa o nella natura dove ti senti a tuo agio, dove sei libero di esprimerti e di prenderti del tempo per te.

Come abbiamo sperimentato lo Yoga non è uno sport, ma molto di più…è un lavoro individuale su se stessi per percepirsi, tornare in contatto e liberare il corpo, grazie alle posizioni abbinate al respiro consapevole.

Oggi giochiamo con l’equilibrio in piedi : l’equilibrio è movimento continuo, continua
trasformazione.

1.TADASANA, la Montagna

Posizionati in piedi sul tappetino, con i piedi paralleli tra loro, distanti circa 15 centimetri. Mantieni le braccia rilassate ai lati del corpo.Da questa posizione unisci i palmi delle mani di fronte al petto e fai salire le mani verso l’alto molto lentamente, fino a che le braccia non siano completamente distese sopra la testa.
Allunga il torace, le spalle e le braccia il più possibile verso l’alto. Tieni i palmi e le dita delle mani rilassati, non tesi, ne’ rigidi. Rilassa i muscoli delle spalle, allunga il collo e mantienilo allineato con la colonna vertebrale. Attiva le gambe, i glueti e l’addome per mantenerti in posizione eretta. Lascia lo sguardo morbido mantenendo una visione periferica. Porta l’attenzione sul respiro profondo, ascolta la leggera vibrazione impercettibile ma continua del corpo mentre ricerca l’equilibrio e mantieni per 15-20 repsiri.

“La vita è una continua ricerca dell’equilibrio dopo ogni squilibrio” Se vuoi capire
l’equilibrio, devi avere molto rispetto dello squilibrio.

2.Vrksasana, posizione dell’albero

Equilibrio nasce dalla forza, e dalla forza si genera la stabilità.  Vivere la vita in equilibrio non vuol dire evitare il divertimento né vivere una vita passiva, bensì saper convivere in armonia con ogni parte di noi stessi e del mondo.

E’ una posizione di grande valore simbolico in quanto indica la necessità di piantare radici profonde nel terreno, solo così ci si può elevare verso il cielo.
Da Tadasana, sposta il peso sul piede sinistro, lentamente comincia a piegare la gamba destra ed afferra con le mani la caviglia destra per portare il piede destro all’attaccatura della coscia sinistra facendo appoggiare la pianta del piede sulla cosa sinistra. Le dita del piede devono essere rivolte in basso ed il tallone dovrebbe essere appoggiato attaccato all’inguine, ma se non si riesce, le prime volte va bene anche più in basso.
Il peso del corpo deve essere sempre centrato, il centro del bacino deve ricadere al centro del piede a terra. Inoltre bisogna stare attenti che il bacino sia parallelo al pavimento e non distorto, come speso capita nella posizione dell’albero.
A questo punto allunga il coccige in direzione del pavimento, contrai leggermente il quadricipide della gamba a terra alzando la rotula del ginocchio e spingi la pianta del piede destro verso l’interno coscia. Tutti questi accorgimenti servono per creare una base forte e di conseguenza permettono anche una stabilità necessaria alla posizione finale.
Ora unisci i palmi delle mani in Gashoo e stendi le braccia sopra la testa. Le prime volte fissa con lo sguardo un punto davanti a te che ti aiuterà a mantenere l’equilibrio, ma con il passare del tempo puoi cercare di chiudere gli occhi. Puoi anche tenere le mani al petto, davanti al cuore.Rimani in questa posizione e respira profondamente fino a quando riesci a rimanere in equilibrio. Lentamente abbassa le mani ed il piede destro, tornando di nuovo in Tadasana. A questo punto esegui nuovamente la posizione invertendo i piedi.

Se vuoi sperimentarti un po di più, puoi provare la variante col piede in mezzo loto

3.Garuda,posizione dell’aquila
“Volo ondeggiante fra le ali della libertà”

Un grande maestro diceva: “Prima cosa che devi fare, non essere mai ossessionato dalla ricerca dell’equilibrio. Mai. Non preoccuparti dell’equilibrio, preoccupati sempre di cercare lo squilibrio. Perché il tuo grande maestro è lo squilibrio.”

Nella mitologia induista, Garuda è la creatura metà uomo e metà rapace, chiamato anche il “re degli uccelli”. Egli è il messaggero di Vishnu, il dio della conservazione. Garuda è raffigurato come un enorme volatile con le ali rosse, il becco di un rapace e il corpo uniforme color dell’oro. Egli è il distruttore dei naga, i serpenti mitologici che rappresentano le forze oscure e inferiori.

Garudasana è una asana polare, cioè lavora sui due aspetti energetici del corpo: quello yin, femminile, lunare e quello yang, maschile, solare. È importante quindi, per mantenere bilanciati questi due aspetti (sia da un punto di vista fisico che energetico), eseguire la posizione per la stessa durata da entrambi i lati. Inizia sempre dal sinistro, il lato lunare, recettivo.
Posizionati in piedi sul tappetino. Appoggia fermamente la pianta del piede sinistro a terra, aprendo bene le dita in modo da ampliare la base di appoggio e renderla più stabile, piega leggermente il ginocchio sinistro. Stacca il piede destro da terra, spostando il peso del corpo sulla sinistra. Porta la coscia destra sopra la sinistra e, se possibile, porta le dita del piede destro dietro il ginocchio sinistro (oppure semplicemente punta verso il suolo con le dita del piede destro). Mantieni la schiena dritta e controlla che il bacino sia diretto in avanti e leggermente in torsione per chiudere le anche. Allunga le braccia in avanti, parallele al suolo. Mantenendo dritto il braccio sinistro, avvolgi il braccio destro attorno al sinistro (a questo punto il braccio sinistro è sopra il destro) e afferra con il dito medio e indice della mano destra il pollice della mano sinistra, o appoggia assieme i due palmi delle mani, come per rappresentare il becco dell’aquila. Avvicina i gomiti al petto e abbassa gli avambracci portando avanti le mani, fino a riuscire a portare lo sguardo appena sopra le punte delle dita.
Tieni gli occhi aperti e mantieni l’equilibrio fissando lo sguardo su un punto prestabilito.
Respira normalmente e mantieni la postura e lo sguardo fisso fino a che riesci a tenere un equilibrio tra lo sforzo e il rilassamento.
Se non riesci a mantenere l’equilibrio, appoggia brevemente le dita del piede destro a terra e lentamente poi riprendi la posizione.
Esci dalla posizione lentamente svolgendo prima le braccia e solo poi le gambe. Riposati un minuto e poi ripeti la posizione dal lato opposto.

Una vita troppo equilibrata, ti fa cadere nello squilibrio, è inevitabile. La vita è una danza., è un gioco.

Posso percepire l’equilibrio proprio perché mi muovo nello squilibrio.

Allora, il “cadere da un equilibrio all’altro” può condurre a riconoscere questa particolare condizione estremamente dinamica.

Concludi la pratica in Tadasana e ascolta i benefici del tuo lavoro nel corpo.

“L’equilibrio mi porta a conoscere gli
opposti, attraversarli, imparando a dribblare fra di essi”